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Mag 20
2023

L’invito da parte del Consiglio d’Europa e della Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace per la gestione esemplare del caso che ha coinvolto il pilone Azzurro 

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Venezia – Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace e Consiglio d’Europa hanno ospitato lo scorso giovedì 18 maggio, presso la prestigiosa sede Rai del Veneto di Palazzo Labia in Venezia centro storico, il pilone Azzurro Ivan Nemer e la responsabile dell’Area di Responsabilità Sociale Daniela De Angelis in qualità di testimonial per conto della Federazione Italiana Rugby ad un importante evento sulle tematiche dell’accoglienza, della gestione dei fenomeni migratori e delle strategie del mondo occidentale in materia multi-culturale.

L’invito è arrivato a firma congiunta da parte del Presidente della Fondazione, prof. Antonio Silvio Calò, e dalla Direttrice della sede italiana del Consiglio d’Europa, dott.ssa Luisella Pavan-Woolfe, a seguito del caso “banana-gate” e della sua gestione da parte della Federazione e del giocatore, ritenuta dagli organizzatori “esemplare”.

 

L’occasione è nata dalla presentazione alla stampa dell’ultima opera del professor Calò, insignito nel 2015 del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica dal Presidente Mattarella e nominato Cittadino Europeo dell’Anno nel 2018 dal Consiglio d’Europa: “Senza distogliere lo sguardo – Una storia di impegno civile”, edito da UTET.

 

cover senza distogliere lo sguardo

 

Alla presenza di importanti rappresentanti del mondo universitario, sportivo e istituzionale, l’evento moderato dal direttore della sede Rai del Veneto Giovanni de Luca ha dato grande spazio all’intervento di Nemer e De Angelis, capaci di emozionare la platea con il racconto dell’accaduto e della sua immediata gestione da parte della Federazione, in un percorso di consapevolezza e di “recupero” passato attraverso una pesante squalifica sportiva ed il parallelo coinvolgimento del giocatore, della FIR e di diverse associazioni in un progetto culturale ed inclusivo molto articolato.

 

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Interessante il confronto tra quanto posto in essere da Responsabilità Sociale di FIR e le esperienze di realtà professionistiche di alto livello come la Reyer Basket ed il Venezia FC, al termine del quale sono state poste le basi per ulteriori passaggi di condivisione progettuale.

"Una bellissima opportunità, che ha saputo stimolare un dialogo dai contenuti molto importanti. È davvero un onore aver potuto rappresentare la Federazione in un contesto di così alto livello, e le relazioni che ne sono scaturite porteranno ulteriore valore aggiunto ai progetti di responsabilità sociale in cui siamo già impegnati", il commento di Daniela De Angelis. "Per una realtà sportiva come il rugby, dai forti valori educativi e identitari, il lavoro sul ruolo sociale del nostro sport nei confronti dei giovani, sull'impatto educativo di ciò che rapresentiamo attraverso le nostre azioni quotidiane e più nello specifico tramite i progetti di responsabilità attivati, non deve mai venire meno, ma anzi deve sempre più diventare un patrimonio condiviso da tutta la nostra comunità. Il caso di Ivan e Cherif ci sta insegnando tanto, così come il percorso di consapevolezza deciso per recuperare il danno fatto, di cui tutto il rugby italiano deve essere orgoglioso".

 

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"Sono razzista? No. Ho fatto un gesto razzista? Sì, l'ho capito e sono contento del percorso che sto facendo per rimediare ed imparare a riconoscere il razzismo anche solo in gesti apparentemente scherzosi e leggeri. In questi mesi sto incontrando persone incredibili, con storie incredibili, di sofferenza, di speranza, di lotta per il diritto ad una vita migliore, ad una vita come quella che ognuno di noi qui in Italia ritiene normale poter vivere", si aggancia Ivan Nemer. "Non è così in una grande parte del mondo, e quello che sto passando mi sta facendo vedere tante cose in modo diverso: chiaramente la squalifica mi ha fatto male, così come tante cose che mi sono arrivate addosso in questi mesi, ma sono comunque contento di quello che sto facenso assieme alla Federazione e al mio Club, perché credo che mi stia facendo crescere come persona e occasioni come questo evento qui a Venezia confermano che stiamo tutti facendo qualcosa di importante, non solo per me, ma per tante persone che potranno informarsi, comprendere attraverso il mio errore e magari ispirarsi".

 

Mag 19
2023

Italia battuta in extra-time dalla Svizzera con una Golden Try, ma la soddisfazione è enorme per staff e giocatori

italia special olympics rugby

 

in collaborazione con Ufficio Stampa Special Olympics Italia

Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io .possa tentare con tutte le mie forze!”.

Il Giuramento dell’Atleta Special Olympics ha  davvero ispirato i nostri Azzurri impegnati nella prima edizione dell’International Rugby Tournament Special Olympics, svoltosi dall’11 al 14 maggio a Parigi.

Tutte le partite giocate, sia di Divisioning che le semifinali e finali dell’ultimo giorno, sono state intense e combattute. Prova ne sia che gli azzurri in finale, hanno ceduto soltanto dopo il tempo regolamentare. All’ultimo secondo, con una Golden Meta,  la squadra elvetica si è conquistata la vittoria del Torneo.  

In Special Olympics il risultato sportivo ha chiaramente un grande valore ma, più di ogni altra cosa, ciò che conta è:  lo spirito di squadra, la determinazione, la voglia di mettersi in gioco e di migliorarsi sempre, come il desiderio di aprirsi all’altro, fare nuove amicizie e. da ultimo non ultimo, divertirsi insieme. In tutto questo il Team Italia ha saputo sicuramente distinguersi.

 In tutto  sono stati 104 Atleti, 36 coach e 25 volontari impegnati nel primo torneo nella storia di @TAG! Lo Special Olympics Unified Rugby Tournament che ha organizzato partite tradizionali e unificate, vale a dire, quest’ultime, composteda Atleti con e senza disabilità intellettive in formazioni miste. È proprio con quest’ultima formula che ha partecipato il Team Italia.
 

Tre giorni di intensa competizione e di emozioni vive, quelle che solo un campo di rugby sa regalare.  Il torneo, organizzato dal Programma Special Olympics France, e supportato da Special Olympis Europa Eurasia, ha visto la partecipazione di 12 Team Special Olympics, in rappresentanza di Francia, Svizzera, Romania, Irlanda  e Italia. L’Italia ha giocato nel

Il torneo ha emozionato tutti gli Atleti partecipanti, i Partner ed i Coaches. È stato ospitato dal centro sportivo di allenamento della famosa squadra parigina del Racing Metro 92. Ciò ha permesso ai nostri di  incontrare a bordo campo tanti campioni del rugby francese e stringere loro la mano tra una gara e l’altra.

“Merci” ad Antoine Fournier e a Special Olympics Francia per la fasi avvicinamento e la gestione dell’intero torneo,  ai volontari di Sonepar e STAPS di Nanterre per il loro incrollabile coinvolgimento,  al Racing 92 per l’accoglienza e per aver permesso agli Atleti di giocare in strutture sportive eccezionali.

Grazie alla Federazione Italiana Rugby per aver patrocinato la partecipazione al Torneo e grazie al sostegno del nostro amico Martin Castrogiovanni.

Il lavoro sulla pratica del Flag Rugby. continua …
 
Appuntamento al prossimo anno quando (speriamo) si giocherà la seconda Edizione del Torneo, nel frattempo il Coach Manuela Gremmo confida; «Stiamo pensando di invitare le squadre che abbiamo conosciuto a venire da noi. Vale davvero la pena proseguire su questa strada, perché quello che abbiamo visto e vissuto ci è piaciuto molto. Gli Atleti sono stati assoluti protagonisti».
 
 
Mag 18
2023

A Pomigliano d’Arco la pioggia non rovina il grande raduno dedicato alle categorie U13, U15 e U17

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Roma – Un meteo davvero poco clemente non è riuscito a rovinare il primo, grande “Fir Camp Juniores Femminile”, che nel weekend tra Sabato 13 e domenica 14 Maggio ha visto il Centro Sportivo “G Leone” di Pomigliano d’Arco (NA), casa del G.S. Rugby Pomigliano, ricevere la “dolce” invasione delle 150 atlete rappresentanti le sette regioni dell’Area 4 coinvolte nel progetto promosso da Commissione Rilancio Sud e Promozione & Sviluppo.

Un programma fitto quasi come la pioggia caduta praticamente senza interruzioni in entrambe le giornate ha duramente impegnato le ragazze (tutte categorie Under 13, Under 15 e Under 17): dopo un rapido saluto al momento dell’accoglienza iniziale, il sabato mattina è stato dedicato al lavoro sulla fase offensiva, con le Under 13 da subito in campo mentre le colleghe Under 15 e Under 17 hanno svolto una prima parte teorica e di confronto tra i rispettivi approcci al tema, per poi procedere anche loro con la seduta pratica.

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Una fortunata sospensione delle precipitazioni ha consentito a tutto il gruppo di pranzare assieme, con servizio impeccabile da parte dei volontari del G.S. Rugby Pomigliano guidati dal dirigente Salvatore de Falco, a seguire il via alla seduta pomeridiana di allenamento, che ha visto anche il passaggio del Presidente del Comitato Regionale Campania Peppe Calicchio, intrattenutosi per un saluto alle ragazze prima di visionare una buona parte della seduta stessa.

Dislocate su tre strutture alberghiere differenti, le atlete hanno poi potuto cenare suddivise in altrettanti gruppi, proseguendo nel clima festoso malgrado la stanchezza accumulata, in un ulteriore momento di prezioso scambio di esperienze.

La domenica si è sviluppata nella sola seduta mattutina: spazio ai tornei per le categorie U13 e U15, mentre le ragazze dell’U17 si sono sfidate in un match a quindici, al termine del quale si è svolto il terzo tempo congiunto prima dei saluti finali alle ragazze e ai tecnici a cura di Francesco Urbani (Responsabile FIR Rugby di Base), Maria Cristina Tonna (Responsabile FIR Attività Femminile), Silvia Gaudino (coordinatrice del progetto, area tecnica Comitato Regionale Campania e Referente per lo Sviluppo Femminile di Promozione & Sviluppo) e Leila Pennetta (Responsabile Rugby Femminile Area 4).

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Un’esperienza bellissima, che siamo certi le ragazze porteranno con sé nei rispettivi Club potendo motivare sia le altre compagne di squadra, sia nuove giocatrici”, il commento di Silvia Gaudino. “Il lavoro è stato intenso, e per tutte le atlete presenti potersi mettere in gioco in un contesto come questo, tecnicamente elevato e con così tanta possibilità di confronto, costituirà un bagaglio prezioso con il quale proseguire il proprio percorso rugbistico”.

Un progetto che possiamo definire senza dubbio riuscito”, conferma Maria Cristina Tonna. “I territori del Sud hanno certamente meno opportunità rispetto ad altri di costruire momenti di confronto come questi, e quanto vissuto assieme a loro in questi due giorni ne ha ampiamente confermato la valenza. L’obiettivo è trasmettere il valore del senso di appartenenza al nostro sport, al nostro movimento femminile, ma anche la vicinanza della Federazione all’impegno quotidiano delle atlete, dei Club e delle famiglie: tutti noi lavoriamo per la crescita del rugby femminile italiano, e se esperienze come questa diventano uno stimolo a motivare la singola giocatrice e ad attivarsi nel coinvolgimento di altre amiche o compagne di scuola, la meta alla fine l’abbiamo segnata tutti assieme”.

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