L’invito da parte del Consiglio d’Europa e della Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace per la gestione esemplare del caso che ha coinvolto il pilone Azzurro
Venezia – Fondazione Venezia per la Ricerca sulla Pace e Consiglio d’Europa hanno ospitato lo scorso giovedì 18 maggio, presso la prestigiosa sede Rai del Veneto di Palazzo Labia in Venezia centro storico, il pilone Azzurro Ivan Nemer e la responsabile dell’Area di Responsabilità Sociale Daniela De Angelis in qualità di testimonial per conto della Federazione Italiana Rugby ad un importante evento sulle tematiche dell’accoglienza, della gestione dei fenomeni migratori e delle strategie del mondo occidentale in materia multi-culturale.
L’invito è arrivato a firma congiunta da parte del Presidente della Fondazione, prof. Antonio Silvio Calò, e dalla Direttrice della sede italiana del Consiglio d’Europa, dott.ssa Luisella Pavan-Woolfe, a seguito del caso “banana-gate” e della sua gestione da parte della Federazione e del giocatore, ritenuta dagli organizzatori “esemplare”.
L’occasione è nata dalla presentazione alla stampa dell’ultima opera del professor Calò, insignito nel 2015 del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica dal Presidente Mattarella e nominato Cittadino Europeo dell’Anno nel 2018 dal Consiglio d’Europa: “Senza distogliere lo sguardo – Una storia di impegno civile”, edito da UTET.
Alla presenza di importanti rappresentanti del mondo universitario, sportivo e istituzionale, l’evento moderato dal direttore della sede Rai del Veneto Giovanni de Luca ha dato grande spazio all’intervento di Nemer e De Angelis, capaci di emozionare la platea con il racconto dell’accaduto e della sua immediata gestione da parte della Federazione, in un percorso di consapevolezza e di “recupero” passato attraverso una pesante squalifica sportiva ed il parallelo coinvolgimento del giocatore, della FIR e di diverse associazioni in un progetto culturale ed inclusivo molto articolato.
Interessante il confronto tra quanto posto in essere da Responsabilità Sociale di FIR e le esperienze di realtà professionistiche di alto livello come la Reyer Basket ed il Venezia FC, al termine del quale sono state poste le basi per ulteriori passaggi di condivisione progettuale.
"Una bellissima opportunità, che ha saputo stimolare un dialogo dai contenuti molto importanti. È davvero un onore aver potuto rappresentare la Federazione in un contesto di così alto livello, e le relazioni che ne sono scaturite porteranno ulteriore valore aggiunto ai progetti di responsabilità sociale in cui siamo già impegnati", il commento di Daniela De Angelis. "Per una realtà sportiva come il rugby, dai forti valori educativi e identitari, il lavoro sul ruolo sociale del nostro sport nei confronti dei giovani, sull'impatto educativo di ciò che rapresentiamo attraverso le nostre azioni quotidiane e più nello specifico tramite i progetti di responsabilità attivati, non deve mai venire meno, ma anzi deve sempre più diventare un patrimonio condiviso da tutta la nostra comunità. Il caso di Ivan e Cherif ci sta insegnando tanto, così come il percorso di consapevolezza deciso per recuperare il danno fatto, di cui tutto il rugby italiano deve essere orgoglioso".
"Sono razzista? No. Ho fatto un gesto razzista? Sì, l'ho capito e sono contento del percorso che sto facendo per rimediare ed imparare a riconoscere il razzismo anche solo in gesti apparentemente scherzosi e leggeri. In questi mesi sto incontrando persone incredibili, con storie incredibili, di sofferenza, di speranza, di lotta per il diritto ad una vita migliore, ad una vita come quella che ognuno di noi qui in Italia ritiene normale poter vivere", si aggancia Ivan Nemer. "Non è così in una grande parte del mondo, e quello che sto passando mi sta facendo vedere tante cose in modo diverso: chiaramente la squalifica mi ha fatto male, così come tante cose che mi sono arrivate addosso in questi mesi, ma sono comunque contento di quello che sto facenso assieme alla Federazione e al mio Club, perché credo che mi stia facendo crescere come persona e occasioni come questo evento qui a Venezia confermano che stiamo tutti facendo qualcosa di importante, non solo per me, ma per tante persone che potranno informarsi, comprendere attraverso il mio errore e magari ispirarsi".