“RugbyXTUTTE” è stato il logo sul frontale delle maglie azzurre al torneo di qualificazione per la Female Rugby World Cup di Novembre in Nuova Zelanda. Come si sia chiuso quel torneo lo sanno tutti, un trionfo per le nostre ragazze che lo hanno vinto davanti a Scozia, Irlanda e Spagna giocando un rugby veloce, fisico e tecnico.
In pratica, il miglior spot possibile per un movimento, quello del rugby femminile italiano, che proprio grazie ai risultati internazionali delle nostre Azzurre, ora quinte nel ranking di World Rugby, sta crescendo anno dopo anno. In Veneto il costante lavoro di semina condiviso tra Club e Comitato Regionale (in particolare grazie all’indimenticabile e indimenticato Aldo Aceto, un’eredità raccolta benissimo dal team di tecnici coordinato ora dalla Responsabile di Area Elisa Facchini e dal Tecnico Sviluppo Femminile Guido D’Addario) sta passando ora anche alla raccolta, alimentando campionati e serbatoio delle Nazionali Under 18 e Seniores e piazzando ormai con regolarità in finale Scudetto le sue due migliori rappresentanti, le Ricce di Villorba e le Valsugirls (fresche di Scudetto proprio nella Finale contro le trevigiane).
Un buon esempio arriva da una realtà nata da poco, ma già salita agli onori della cronaca sia per i risultati, sia per il metodo.
4TEAM (da leggere con la M muta, così suona come FORTI) è il progetto unitario lanciato dal Rugby Valdobbiadene Segusino e costruito assieme a Rugby Feltre, Rugby Montebelluna e Rugby Piave: l’obiettivo era evitare la dispersione di quelle ragazze che, una volta raggiunta l’età della divisione dai maschi (fino all’Under 13 si gioca tutti assieme, poi dall’Under 15 i generi si dividono) in un territorio dove le proposte femminili non esistevano. “Sentivamo la responsabilità di non dover lasciare al loro destino le ragazze che avevano deciso di dare fiducia ai nostri Club”, racconta con entusiasmo Alessandro Ragazzi, presidente del Valdobbiadene Segusino. “Ne ho parlato con i colleghi di Feltre, Montebelluna e Piave, il problema era comune, la soluzione non poteva che essere nel fare squadra oltre le squadre, e così abbiamo creato una nuova realtà, una sinergia cui abbiamo dato un’identità ben precisa, a partire dal nome e dal logo, ma che certamente non si limita a questo”.
Due allenamenti a settimana, principalmente presso gli impianti del Valdobbiadene, grazie alle concessioni del Comune recentemente rinnovate ed ampliate, allenatori a rotazione, un sistema di trasporti integrato tra le quattro società, il supporto del Comitato Veneto, e nel giro di poco i risultati non mancano.
“Da questa stagione ci siamo iscritti alle competizioni ufficiali della FIR, disputando anche la Coppa Conference a XV, già solo questo un risultato fantastico”, prosegue il presidente Ragazzi. “Ma la soddisfazione più grande, oltre a vedere i nostri numeri in crescita e la fiducia delle giocatrici e delle loro famiglie in constante crescita, è stata la convocazione di alcune nostre atlete con la Nazionale Under 18, prima con i raduni, poi addirittura per un match in Francia ad inizio anno, ed infine con ben cinque atlete 4Team (tutte del Feltre, ma questo poco importa) nel gruppo azzurro che ha preso parte al primo U18 Women’s Rugby Festival organizzato dal Six Nations e disputato in primavera a Edimburgo”.
Per tutta la nostra comunità rugbystica un onore ed un orgoglio pazzeschi, e certamente la miglior promozione possibile al nostro progetto, pensato per rompere ogni barriera di tipo sportivo e culturale, offrendo alle ragazze del nostro territorio opportunità identiche a quelle che fino a prima avevano solo i ragazzi”.
Martina Busana, Erika Campigotto, Francesca Celli, Sofia Palladino e Silvia Fent le “paladine” del 4Team, ma c’è da credere che ben presto la rappresentanza crescerà ancora…
“Un progetto bellissimo, che si regge su entusiasmo e volontà di crescere”, conferma Elisa Facchini, Responsabile Promozione & Sviluppo del CR Veneto che ha seguito per conto dell’area tecnica il progetto assieme al collega Guido D’Addario. “Seminare rugby femminile non è mai facile, ma questo territorio e questi Club hanno saputo rispondere, adattando la soluzione al contesto e trovando in una collaborazione reale, che forse è meglio definire alleanza, tra queste quattro società la chiave del successo. Tutti hanno saputo fare un passo individuale indietro per farne dieci collettivi in avanti, ed i risultati stanno a testimoniarlo: il rugby è uno sport magnifico per tutti e per tutte, dobbiamo continuare a lavorare per rompere certi cliché culturali e finche ci saranno dirigenti come quelli del 4Team, noi come Comitato e come Federazione siamo pronti a fare la nostra parte”.