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Nov 25
2021

IL GRANDE “SEVEN” INTERNAZIONALE TORNA A CATANIA, IN CAMPO DUE RAPPRESENTATIVE AZZURRE FEMMINILI , LA NAZIONALE DI MALTA MASCHILE E FEMMINILE E DUE SELEZIONI DELLA REGIONE SICILIA

Sabato 27 novembre, sul campo della Cittadella Universitaria Sportiva di Catania, si sfideranno le selezioni 7’s di Italia e Malta contro le rappresentative siciliane maschile e femminile

Venerdì 26, all’istituto scolastico “Pestalozzi”, si terrà un evento finalizzato al contrasto di ogni forma di violenza contro le donne: saranno presenti diverse atlete di rugby

fonte: CR Sicilia/ufficio stampa

CATANIA. Si torna a respirare - finalmente - aria di rugby internazionale anche in Sicilia dopo oltre due anni, contraddistinti dalla pandemia da Covid-19. Il movimento del rugby siciliano negli anni ha sempre accolto di buon grado gli eventi di caratura internazionale e, anche questa volta, si è impegnato nell’organizzazione del Torneo Internazionale “Seven”: sabato prossimo 27 novembre, negli impianti sportivi del CUS Catania (via Santa Sofia), le nazionali Seven di Italia (Rappresentative Azzurre Femminili Maggiore ed Esordienti) e Malta (maschile e femminile), unitamente alle rappresentative siciliane maschile e femminili (2 selezioni), si sfideranno sul campo dando vita a una giornata a tutto rugby 7’s! L’inizio degli incontri è previsto alle ore 10, con sfide che si susseguiranno fino al pomeriggio.

L’evento è stato fortemente voluto dal Comitato regionale Sicilia FIR, guidato dal presidente Gianni Saraceno, in stretta collaborazione con la Federazione Italiana Rugby, che ha permesso che la manifestazione internazionale potesse prendere corpo. In tal senso, Saraceno ha voluto in primis ringraziare chi ha fatto in modo che il torneo si svolgesse a Catania: “I miei ringraziamenti vanno, oltre che al presidente Marzio Innocenti e al direttore tecnico della FIR Daniele Pacini, allo staff tecnico federale femminile, da Maria Cristina Tonna al coach della nazionale italiana Seven Diego Saccà. Inoltre, un plauso va rivolto anche e soprattutto allo staff tecnico regionale, in special modo alla nostra responsabile del rugby femminile Giuliana Campanella, ma anche a tutto lo staff del Comitato regionale che mi ha coadiuvato nell’organizzazione.”

Sarà anche l’occasione per le atlete azzurre Seven, accompagnate in Sicilia da Maria Cristina Tonna e Diego Saccà, di svolgere uno stage proprio a Catania, con arrivo nella giornata di giovedì 25 e ripartenza la mattina di domenica 28 novembre.
“Abbiamo accolto favorevolmente la richiesta della Federazione maltese di organizzare un torneo Seven in Sicilia – ha sottolineato il presidente Gianni Saraceno – che, per di più, restituisce alle nostre atlete e ai nostri atleti la possibilità di misurarsi con rappresentative straniere dopo le belle esperienze degli anni passati, nella fattispecie nel 2013 ad Acireale sempre contro Malta e nel 2018 e 2019 contro le selezioni svizzere. Siamo altrettanto entusiasti di ospitare il raduno della nazionale femminile Seven, che culminerà nella partecipazione all’evento di sabato prossimo con ben due selezioni. Iniziative come questa offrono la possibilità di crescere a chi scende in campo e di assistere a un rugby di alto livello. Confido che ci possa essere una grande partecipazione.”

Venerdì 26 novembre, all’istituto scolastico “Pestalozzi” di Catania si svolgerà un evento di forte sensibilizzazione sociale, in occasione della Giornata internazionale contro ogni forma di violenza contro le donne, a cui prenderanno parte Maria Cristina Tonna e Giuliana Campanella, in rappresentanza di FIR e del movimento del rugby femminile nazionale e regionale, insieme a numerose atlete azzurre e siciliane. Evento dedicato al contrasto del femminicidio, promosso dalla società Vulcano Etna Rugby che è partner dell’istituto scolastico.

“Un grazie ulteriore allo staff della nostra nazionale Seven – ha chiosato lo stesso Saraceno – per l’adesione alla giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e sull’empowerment femminile, organizzata dall’istituto Pestalozzi. Una conferma ulteriore dell’impatto che il rugby può e deve avere nella società.”